Analisi statistica e climatologica di dati di precipitazione nevose a servizio della procedura di mappatura del pericolo da valanga nella regione Abruzzo

Grazie alla grande distribuzione di punti di monitoraggio meteorologico aumatici e manuali, nell'intero territorio del centro Italia, si è in grado di ricostruire una storia delle precipitazioni nevose dagli anni '80 ad oggi. Utilizzando solo 73 stazioni con maggior numero di dati, si effettua un'analisi statistica del tipo GEV con tre parametri, al fine di legare analiticamente la grandezza di fenomeno di nevicata col tempo di ritorno, quindi la probabilità.


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Sommario, Introduzione, Inquadramento territoriale, Analisi statistica.
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Applicazione analisi statistica, Analisi climatologica.
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Analisi statistica con i tipi di tempo, Mappatura del pericolo per la zona di Villa Santa Lucia, Osservazioni finali e conclusioni.
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Appendici, Ringraziamenti, Bibliografia.
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Regionalizzazione in 3 aree omogenee

La regionalizzazione è la divisione del territorio in sottoaree omogenee, per consentire la specializzazione dei parametri al fine di creare una descrizione analitica più precisa e adatta al territorio in esame.

L'ipotesi principale è quella di dividere la regione in tre aree omogenee in base all'orografia e all'esposizione presunta alle correnti atmosferiche:

- in giallo l'area Est, comprende le stazioni costiere da nord a sud, sia sul litorale che sui rilievi collinari;

- in arancio l'area Monti, con i siti posti alle quote maggiori sui rilievi del Gran Sasso e Majella;

- in verde l'area Ovest, comprendente la maggior parte della provincia aquilana, con il monte Velino e l'altopiano delle Cinque Miglia.

Analisi climatologica con i tipi di tempo

Cosa sono i tipi di tempo?

In meteorologia sinottica, si indente una forma di cluster analysis che individua il pattern tipici della circolazione atmosferica su una data area, al fine di facilitare la classificazione e la correlazione di fenomeni atmosferici. Quindi si cerca di legare la tipologia di circolazione con le precipitazioni nevose, per comprendere l'origine e l'intensità di evento nelle diverse configurazioni sinottiche.

Il metodo identifica 8 classi di tipi di tempo, codificando le direzioni dei venti sinottici ad un'altezza del geopotenzial di 500 hPa.

 

Nello specifico, la metodologia si basa sull'assunzione che la circolazione sinottica sia sufficientemente caratterizzata in termini di gradi di libertà zonale, meridionalità e vorticità della pressione su larga scala in Europa. Le 8 direzioni sono distinte dalle configurazioni di alta (H) e bassa (L) pressione, quindi il vento geostrofico viene posto parallelo alle isoipse in alta quota, dove non si hanno iterazioni con la scabrezza del suolo.

Qua è la frequenza dei venti all'altezza geostrofica?

Quanto nevica per ogni tipo di tempo?


Evoluzione del trend negli anni

Il cambiamento climatico è un fattore da tenere conto per un completo studio climatico; con l'aumento delle temperature medie e l'alta frequenza degli eventi estremi, un'analisi forecast ha bisogno di tutti gli aspetti riguardanti le forzanti future. Allo scopo di comprendere l'andamento climatologico della regione negli ultimi anni, vengono analizzati i dati a disposizione sulla completa scala temporale seconda la variabile di spessore del manto nevoso.

Una plausibile deduzione può essere quella di un aumento in frequenza di perturbazioni provenienti dal mare, con grande potenziale nevoso. Date le basse quote delle stazioni costiere, le precipitazioni saranno piovose, ad eccezione di temperature sufficientemente basse, quindi l'impatto con i rilievi dell'area Monti tende al maggiore accumulo nevoso nella zona centrale della regione, con stazioni poste a quote più alte. La diretta conseguenza della perturbazione orientale porta alla riduzione della quantità di neve nell'area Ovest, in maniera considerevole nelle valli, piuttosto che sui rilievi.

Curve di possibilità nivometrica

Le curve di possibilità nivometrica sono specializzate per ogni stazione tramite il relativo valore delle medie dei massimi stagionali. Si trovano i tre parametri per ogni metodo, in ogni area, al fine di riprodurre la funzione della relazione tra altezza di neve e probabilità di accadimento.

I fasci di curve sono adattati alle aree Est, Monti e Ovest con un fascio di funzioni.

L'area Est trova il massimo in Civitella del Tronto con la media di 21.1cm. L'area Monti registra la stazione di Passo Lanciano più in basso rispetto alle altre, con la media di 48.1cm, mentre i valori massimi sono rappresentati da Sant'Eufemia e Pietracamela, rispettivamente a 888m slm e 1043m slm con circa 50cm di accumulo medio. Mentre l'area Ovest è descritta dalla curva massima di Pescocostanzo con 38.85cm di accumulo medio.